Corrado Finale e l’amico investiti dopo una lite: 19enne fermato per omicidio volontario
Non si sarebbe trattato di un incidente, il giovane alla guida dell'automobile li avrebbe investiti di proposito: è la pista che stanno seguendo gli inquirenti per la morte del 20enne Corrado Finale e per il ferimento dell'amico, U. G., 19 anni, ricoverato con diverse fratture; ieri in tarda serata è scattato il fermo per un 19enne che si era presentato in caserma accompagnato dal suo avvocato: le accuse sono di omicidio volontario e di tentato omicidio.
Lo scooter travolto da un'automobile a Marano
Finale e l'amico sono stati travolti intorno alle 5.30 di ieri in via Del Mare, a Marano di Napoli, all'altezza del civico 57. Sono stati accompagnati nell'ospedale "Santa Maria delle Grazie" di Pozzuoli, dove il 20enne è deceduto dopo vari tentativi di rianimazione; il 19enne, anche lui rimasto gravemente ferito, è stato dichiarato fuori pericolo di vita, i medici hanno stilato una prognosi di 30 giorni per fratture varie. Il corpo del ragazzo è stato sequestrato, così come lo scooter.
In tarda mattinata l'investitore, un diciannovenne di Marano, si è consegnato ai carabinieri. È stato ascoltato a lungo dal pm di turno della Procura di Napoli Nord, al termine dell'interrogatorio è scattato il fermo. Non per omicidio stradale, ma per omicidio volontario: è emerso che i tre si conoscevano, che c'erano stati già precedenti litigi dovuti ad un rapporto sentimentale tra il 19enne ferito e la sorella dell'indagato e secondo la ricostruzione il 19enne avrebbe volontariamente colpito lo scooter.
Il litigio prima dell'omicidio
I due giovani in scooter avrebbero incrociato casualmente l'automobile, su cui c'erano l'indagato e la sorella, e ci sarebbe stato un altro litigio; la discussione sarebbe degenerata quando uno dei ragazzi sul motorino avrebbe mandato in frantumi il finestrino della Fiat 500 con un martelletto. La ragazza, ascoltata dai carabinieri, ha confermato che tra il 19enne ferito e il fratello c'erano state già delle discussioni dovute alla loro relazione. In caserma l'investitore ha reso una parziale confessione.